La Corte d'Appello di Ancona ha confermato la sentenza favorevole di primo grado del Tribunale di Ancona, ritenendo non sufficientemente provata la conoscenza dello stato di insolvenza in capo alla società appellata, con condanna al rimborso delle spese legali.

In particolare la Corte ha ritenuto irrilevante i ritardi nei pagamenti delle fatture oggetto di causa in quanto questi ben possono essere giustificati dall'importanza economica della committente per la ditta fornitrice e dalla tolleranza (implicitamente richiesta e concessa) che ne è conseguita.

Quanto al fatto che la ditta abbia proseguito i rapporti con la società sino alla dichiarazione d'insolvenza la Corte ha evidenziato che la circostanza risulta piuttosto attestare che l'appellata fosse ignara della situazione economica dell'appellante e perciò abbia continuato a fornire le proprie merci con il rischio di non essere pagata.

La Corte ha quindi concluso affermando che gli indizi offerti dalla società appellante si sono rivelati privi di quell'adeguato livello di concordanza, precisione e gravità che possano farli assurgere a livello di prova della esistenza della scientia decoctionis.

Sentenza Corte Appello Ancona n. 1003/2019